Lettera di Alfredo Cospito del 1 marzo 2023 (testo integrale)
Trascriviamo quella che con profonda sofferenza constatiamo possa essere l'ultima lettera di Alfredo Cospito, diffusa il 1 marzo 2023 dopo un incessante sciopero della fame che lo ha portato a perdere più di 50kg, e dopo che la Corte di Cassazione ha decretato la sua morte per mano di Stato rigettando il suo ricorso contro il 41-bis in data 24 febbraio.
Oggi sono pronto a morire per far conoscere al mondo cos'è veramente il 41-bis. 750 persone lo subiscono senza fiatare, mostrificati di continuo dai mass media.
Ora tocca a me. Mi avete prima mostrificato come il terrorista sanguinario, poi mi avete santificato come l'anarchico martire che si sacrifica per gli altri, adesso mostrificato di nuovo come capo della terribile SP.E.C.T.R.E. Quando tutto sarà finito, non ho dubbi, sarò portato sugli altari del martirio. Grazie no, non ci sto. Ai vostri giochetti politici non mi presto.
In realtà, il vero problema dello Stato italiano è che non si venga a sapere di tutti i diritti umani che vengono violati in questo regime di 41-bis, in nome di una "sicurezza" per la quale sacrificare tutto. Be! Ci dovevate pensare prima di mettere un anarchico qui dentro. Non so le reali motivazioni o le manovre politiche che ci sono dietro, il perché qualcuno mi abbia usato come "polpetta avvelenata" in questo regime. Era abbastanza difficile non prevedere quali sarebbero state le mie reazioni davanti a questa "non vita". Uno Stato, quello italiano, degno rappresentante di un'ipocrisia di un occidente che dà continue lezioni di "moralità" al resto del mondo. Il 41-bis ha dato lezioni repressive ben accolte da Stati "democratici" come quello turco (i compagni/e curdi ne sanno qualcosa) e quello polacco.
Sono convinto che la mia morte porrà un intoppo a questo regime e che i 750 che lo subiscono da decenni possano vivere una vita degna di essere vissuta, qualunque cosa abbiano fatto. Amo la vita, sono un uomo felice, non vorrei scambiare la mia vita con quella di un altro. E proprio perché la amo non posso accettare questa non vita senza sperarla.